In natura, la luce crea il colore. Nella tintura, il colore crea la luce.
Visitando una galleria d’arte si può notare un particolare, le persone vestivano prevalentemente di nero o con colori naturali. Anche le autorità vestivano prevalentemente in quel modo, fatta eccezione per alcuni accessori colorati che ne evidenziavano lo stato sociale. Per esempio le stole color porpora dei senatori romani o gli zuccotti di cardinali e vescovi.
Questa monotonia del colore è stata rotta grazie all’avvento della rivoluzione industriale. Le nuove tecnologie hanno permesso di produrre coloranti per tingere i tessuti in un’ampia gamma e a prezzi contenuti generando una rivoluzione culturale.
Questa settimana ci è stata offerta la possibilità di fare uno stage presso diverse tintorie leader nel settore, e osservare da vicino i vari processi di tintura. Abbiamo così capito come e quando bisogna tingere per ottenere diversi risultati sul capo e che la tintoria è anche un luogo dove è possibile migliorare le caratteristiche della materia prima, ad esempio con i trattamenti irrestringibili.
Abbiamo trovato molto interessante vedere in atto il processo di tintura in grado di trasformare la fibra bianca in qualcosa avente mille sfaccettature, in fondo, il colore è un potere che influenza direttamente l’anima. (Wassily Kandinsky)
Si ringraziano Lanificio Botto Giuseppe, Tintoria Ferraris, Tintoria di Quaregna e Lanificio Ermenegildo Zegna per averci ospitato in questa settimana.
Marco
Visiting an art gallery I can only but notice one thing: most of the subjects drowned on ancient painting wear black or un-dye clothes. The only ones that are not wearing dark and natural colours are the exponent of the upper classes such as nobles or high clericals. Colours were used as a symbol of their power, one above all is the purple-red, the colour of the emperor. This was common, at least until the beginning of the industrial revolution. With the development of the basic chemicals it was possible to create new colorants that allowed the production of a huge and cheap variety of coloured fabric. This triggered a cultural revolution.
This week we had the opportunity to do an internship at some of the most important dyeing plants of Biella. We had the chance to study and, more important to see, all the different stages of the dyeing process required to obtain the best result. Through this experience, we also realized that the dyeing plants are no longer places where the fabrics only undergo a colour change. They are now places where the application of unthinkable treatments also improve the quality of the raw material.
We would like to take this opportunity to thank the companies Lanificio Botto Giuseppe, Tintoria Ferraris, Tintoria di Quaregna and Lanificio Ermenegildo Zegna that hosted us and gave us the chance to work with them.