L'emozione dei colori nell'arte
"Dipingere le forme vestite dalla luce di altri mondi con i colori ottusi della terra è un compito arduo; esprimiamo gratitudine a chi ha tentato di farlo. Avrebbero bisogno di fuoco colorato, ma hanno solo pigmenti e terre a disposizione”.
Annie Besant (1847-1933)
In questo periodo a Torino è stata allestita una mostra intitolata “L’emozione dei colori nell’arte”, e noi non potevamo mancare!
Il percorso raccoglie 400 opere d’arte, realizzate dalla fine del Settecento a oggi da oltre 120 artisti internazionali. Il colore e il suo uso, come da titolo, sono gli elementi di unione tra i diversi artisti; ci si discosta dalle storie tradizionali sul colore per “guardarlo” da svariate prospettive, tra le quali quella filosofica, biologica, quella antropologica e quella neuroscientifica.
Alla fine del Settecento, Isaac Newton scopre che i colori che vediamo corrispondono a specifiche e oggettive onde elettromagnetiche che non vengono assorbite dai materiali.
Nel 1810, Johann Goethe pubblica la sua teoria dei colori e si oppone a Newton, affermando che i colori sono prodotti dalla mente e non oggettivi; all’epoca prevalse la teoria di Newton.
L’Ottocento è anche il secolo del grande sviluppo della chimica e della scoperta dei colori sintetici derivati dal catrame di carbone; tra l’ottocento e il novecento, infatti, i colori e i coloranti subiscono una standardizzazione industriale in sistemi Pantone e RAL.
Il ventesimo secolo è stato caratterizzato da differenti teorie sul colore; in questa mostra s’indaga su questo tema dal punto di vista della luce, delle ombre e delle vibrazioni e si pone in discussione la standardizzazione dell’uso del colore nella modernità e nell’era digitale, al fine di comprendere cosa rappresentino i colori nelle diverse culture e società.
L’obiettivo del progetto è focalizzare nuove modalità di percepire e far proprio il colore attraverso un cammino artistico con lavori di importanti artisti internazionali, fra i quali Matisse, Kandinsky, Klee, Balla, Munch e Fontana.
Gli artisti reagiscono con sfumature, esperienze spirituali e psichedeliche del colore, oppure ironizzano sui codici e gli standard con un impulso profondamente libertario. Con il relativismo culturale che caratterizza l’epoca attuale e attraverso le recenti ricerche neuroscientifiche, si torna alla visione di Goethe, attribuendovi un valore nuovo.
Se non volete perdervi questa interessante mostra, la trovate al Castello di Rivoli museo d’arte contemporanea e nelle sale della GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea fino al 23 luglio 2017.
In this period in Turin there is an exhibition entitled "The emotion of colors in the art," and we could not miss it!
The path collects 400 works of art, created by the late eighteenth century to the present by more than 120 international artists.
The color and its use, as the title suggests, are the connecting elements between the different artists; here you move away from traditional stories on color to "watch" it from a variety of perspectives, including the philosophical, biological, anthropological and that neuroscience.
At the end of the eighteenth century, Isaac Newton discovered that the colors we see correspond to specific and objective electromagnetic waves which are not absorbed by the materials. In 1810, Johann Goethe published his theory of colors that was the opposite of Newton’s one; stating that the colors are produced by the mind and not objective. At the time the theory of Newton prevailed.
The nineteenth century was also the century of the great development of chemistry and the discovery of synthetic colors derived from coal tar; between the nineteenth and twentieth century, in fact, the colors and dyes undergo an industrial standardization in Pantone and RAL systems.
The twentieth century was characterized by different color theories; this exhibition investigates on this issue from the perspective of light, shadows and vibrations and puts into question the use of color standardization in modernity and in the digital age, in order to understand what the colors represent in different cultures and societies.
The goal of the project is to focus on new ways to perceive and owing the color through an artistic journey with works of important international artists, including Matisse, Kandinsky, Klee, Balla, Munch and Fontana.
The artists react by shades, spiritual experiences and psychedelic color, or ironize about codes and standards with a deeply libertarian impulse. With the cultural relativism that characterizes the present era and through the recent neuroscience research, the vision comes back to the Goethe’s one attributing to it a new value.
If you do not want to miss this interesting exhibition, you found it at the Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art and at GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea until July 23, 2017.