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La tessitura e la storia del telaio Jacquard


La settimana scorsa abbiamo studiato e analizzato in modo pratico una delle fasi chiave della filiera tessile: la tessitura.

Nelle aziende che ci hanno ospitato abbiamo potuto vedere la creazione dei tessuti ortogonali, compresi i tessuti jacquard, lavorazione più particolare e rara da trovare nel panorama biellese poiché tradizionalmente non praticata in queste zone.


Il telaio Jacquard è un macchinario che offre la possibilità di creare disegni dalle caratteristiche particolari e complesse. La struttura di base è quella di un normale telaio al quale è stato aggiunto un padiglione superiore che permette la movimentazione dei singoli fili di ordito e che, grazie al suo iniziale meccanismo di comando a scheda perforata, è considerato l'antenato del calcolatore.

La struttura applicata sopra al telaio è composta da arcate, che sostituiscono i tradizionali licci, le quali comandano l’alzata dei fili di ordito in modo autonomo in funzione dell’armatura da realizzare.


La macchina fu inventata dal francese Joseph-Marie Jacquard e presentata per la prima volta nel 1801 all'Esposition des Produit de l'Industrie National di Parigi. La sua applicazione non fu però immediata. Come spesso accade lungo il percorso della storia delle tecnologie, i piccoli passi verso il miglioramento delle condizioni del lavoro manuale, la velocizzazione a essa legata e la sostituzione di più operatori con uno solo, non furono accolte con immediato entusiasmo. Dal 1801 al 1811 Jacquard, sostenuto dal governo francese, mise a punto la meccanica da lui ideata ma solo nel 1818 ebbe largo impiego.

Con l’avvicinarsi della metà del secolo l’incalzare del progresso tecnico permise la nascita dei tessuti neogotici, neobarocchi e rococò, contraddistinti dalla perfetta esecuzione del disegno del tessuto.

Dopo il 1851, anno della Great Exhibition di Londra, lo studio del disegno del tessuto divenne sistematico e diede vita al design del tessile.


Vogliamo ringraziare i lanifici F.lli Cerruti, Guabello e Fratelli Piacenza per averci ospitato e seguito nella scoperta dell’arte della tessitura.

Last week we studied and analyzed, in a practical way, one of the key phases of the textile industry: the weaving.

In the companies that hosted us we could see the creation of orthogonal fabrics, included the jacquard ones, particular and rare manufactures within the Biella’s textile area.


The Jacquard loom is a machine that offers the possibility to create drawings with particular and complex features. The basic structure is the one of the normal loom but in addition it has a superior pavilion that allows the handling of individual warp yarns and which, thanks to its initial perforated board control mechanism, is considered the computer ancestor.


The machine was invented by French Joseph-Marie Jacquard and first presented in 1801 at the Paris Industrial Product Exposition. However, its application was not immediate. As it has often happened along the path of technology history, small walks to improving manual working conditions and replacing more operators with one, were not greeted with immediate enthusiasm. From 1801 to 1811, Jacquard, supported by the French government, developed the mechanics, but only in 1818 it achieved extensive use.

With the approach of the middle of the century, the acceleration of technical progress allowed the creation of neogothic, neobarocco and rococò fabrics, marked by the perfect execution of innovative textile drawings.

After 1851, the year of the Great Exhibition in London, the study of fabric’s designs became systematic and gave life to the discipline of textile design.


We want to thank the wool mills F.lli Cerruti, Guabello and Fratelli Piacenza for hosting and following us into the discovery of weave art.


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