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La lana cotta non cresce sugli alberi… ma neanche sulle pecore!


Il processo di finissaggio è detto anche processo di nobilitazione perché ha lo scopo di trasformare il tessuto greggio in tessuto con aspetto e qualità definitive. È un processo complesso che comprende operazioni basilari, quali il lavaggio e l'asciugatura, e altre operazioni più complesse (bruciapelo, garzatura, smerigliatura, cimatura, trattamento con resine, ecc.) finalizzate a migliorare il valore tecnico, estetico e di "mano"del tessuto.


La "nobilitazione", nonostante l’appellativo altisonante, è una fase della filiera che spesso anche il consumatore medio-alto non considera tendendo a collegare le caratteristiche dei tessuti univocamente alla loro composizione fibrosa. Anche un consumatore esperto fa associazioni di idee quali: cashmere-morbido, lana-ruvida, lino-rigido ecc. e sottovaluta il fatto che, tramite le operazioni di finissaggio, un tessuto, a prescindere dalla sua composizione, può ottenere risultati di performance e aspetto totalmente diversi da quelli iniziali.

Un esempio tanto semplice quanto affascinante, per capire il potere del finissaggio, è il celebre caso della“lana cotta”, una stoffa spessa, calda e compatta, che prima di diffondersi nel settore della confezione industriale, era famosa per essere il materiale delle giacche Sarner e dei cappelli tirolesi diffusi in Austria e in Alto Adige. Ma cos’è la lana cotta? La lana cotta è un tessuto ottenuto sottoponendo una maglia di lana all’azione di follatura: la lana, dopo essere tessuta a maglia viene lavata con acqua calda intrisa di sapone e manipolata con processi meccanici (in base al macchinario di utilizzo viene battuta, sfregata o pressata), finche le scaglie dalla fibra non si aprono e le piccole intercapedini presenti nei punti di intersezione tra i fili di trama e di ordito non si chiudono.


Il processo di follatura è un processo semi-artigianale estremamente complesso: richiede lotti piccoli e necessita di un costante monitoraggio dei tempi, delle temperature e del movimento (maggiori valori di queste variabili causano un’ incremento nell’ apertura delle scaglie)per riuscire ad ottenere il grado di infeltrimento desiderato. L’operatore che fa la follatura è un artigiano che a mano, a intervalli regolari, prende il tessuto di lana, lo tocca e tramite il tatto capisce se ha raggiunto il corretto grado di “cottura”.


Probabilmente vi eravate chiesti come facesse la lana ad avere un aspetto tanto diverso sia da quello delle setose lane australiane, che da quello delle ruvide e pesanti lane inglesi. La risposta è questa: grazie alla follatura, il finissaggio che trasforma la lana in lana cotta!


Ringraziamo le aziende F2 Lavorazioni Tessili, Reda 1865 e Tintoria Finissaggio 2000 per averci ospitate e istruite sui segreti del finissaggio.





The finishing process is also referred to as a prestressing process as it aims to transform raw fabric in textiles with a definitive quality and apparence. It is a complex process that includes basic operations such as washing and drying, and more complex ones (such as burning, rubbing, grinding, milling and resin treatment) to improve technical and esthetic features and the "hand" of the fabric.


The "nobilitation", despite the high-glossy appellation, is a neglected phase of the supply chain that often even the medium-high consumer does not consider, tending to connect the fabric’s features uniquely to its fibrous composition. Even an experienced consumer makes associations of ideas such as: cashmere-soft, wool-rough, linen-rigid and so on. And completely ignores the fact that, through finishing operations, a fabric, regardless of its composition, can achieve results of performance and look completely different from the initial ones.

An example as simple as fascinating, to understand the power of finishing, is the famous case of "boiled wool", a warm and compact fabric that, before spreading in the industrial apparel industry, was famous for being the material of the Sarner and Tyrolean jackets diffused in Austria and South Tyrol.


But what is the “boiled wool”? It is a fabric obtained by subjecting knitted wool to the fulling action: the wool is washed with warm soapy water and mechanically handled (according to the machines used it is beaten rubbed or pressed), until the fibre’s scales do not open and the small holes in the intersection points between warp and warp threads close.

The fulling is an extremely complex semi-artisanal process: in order to obtain the desired degree of inflame , it requires small batches and constant time, temperature and movement monitoring(higher values of these variables cause an increase in the scales’opening). The fulling operator is a craftsman who, at regular intervals, takes and touches it and through his touch understand if it has the correct degree of "cooking".


If you have always wonder how to make wool look so different from the silkyaustralian wool,as well as from the rough English ones, the answer is this: thanks to the fulling, the finishing that turns wool into “Boiledwool”!


We thank the companies F2 Lavorazioni Tessili, Reda 1865 and Tintoria Finissaggio 2000 for hosting and instructing us on the secrets of finishing.


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